Negroni: il classico italiano che non invecchia mai

Da capriccio aristocratico a icona della mixology mondiale.

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7/17/20251 min read

Si racconta che fosse il conte Camillo Negroni, a Firenze, a chiedere un “Americano più forte” sostituendo la soda con il gin. Quel gesto, semplice ma audace, segnò l’inizio di una leggenda liquida: il Negroni. Era il 1919, e senza volerlo, il conte diede il suo nome a uno dei cocktail più riconoscibili e replicati al mondo.

Il fascino del Negroni sta nel suo equilibrio imperturbabile: tre ingredienti in parti uguali, ciascuno con un ruolo preciso. Il bitter apre con le sue note amaricanti, il vermouth ne ammorbidisce i contorni e il gin gli dona slancio, verticalità, eleganza. È un drink che non si concede subito: si fa conoscere lentamente, come certi romanzi che non si dimenticano.

Da Rare, il Negroni è un rituale costruito con i prodotti della distilleria Green Heart: Bitter Furium, naturale e balsamico; Vermut Rubrum, ricco e speziato; Gin Callidus, un London Dry deciso e pulito. Insieme, danno vita a un Negroni territoriale, essenziale e profondo.

Il Negroni è una lezione di bilanciamento aromatico:

  • Bitter: la parte amara e tannica

  • Vermouth: struttura dolce e speziata

  • Gin: parte alcolica e aromatica

Sebbene la ricetta classica preveda la costruzione diretta nel bicchiere, da Rare — come in molti cocktail bar di ricerca — si preferisce la preparazione in mixing glass. Questo consente una migliore gestione di temperatura e diluizione, offrendo un sorso preciso, setoso e costante.

Il drink viene quindi versato in un tumbler basso su un cubo grande unico, che mantiene la temperatura bassa senza diluire eccessivamente durante la bevuta. Il risultato è un Negroni pulito, definito, che evolve lentamente nel bicchiere senza mai perdere l’equilibrio.

Tra le varianti più celebri:

  • Boulevardier: con bourbon al posto del gin

  • Negroni Sbagliato: con Prosecco al posto del gin (nato per errore al Bar Basso di Milano)

Due deviazioni stilistiche che mantengono la matrice originale, adattandola a spiriti e situazioni diverse. Ma la forma perfetta rimane quella originaria: un triangolo aromatico in equilibrio.